sabato 11 luglio 2009

Il Rischio Elettrico


Tra i vari rischi presenti nei luoghi di lavoro oggi voglio analizzare il rischio elettrico che si materializza in quella che comunemente è chiamata"scossa" elettrica.
Il fenomeno viene propriamente detto elettrocuzione, cioè condizione di contatto tra corpo umano ed elementi in tensione con attraversamento del corpo da parte della corrente. Il corpo umano è un conduttore che consente il passaggio della corrente offrendo, nel contempo, una certa resistenza a tale passaggio. Minore è la resistenza, maggiore risulta la quantità di corrente che lo attraversa. Detta resistenza non è quantificabile in quanto varia da soggetto a soggetto, anche in funzione delle differenti condizioni in cui il medesimo soggetto si può trovare al momento del contatto. Molteplici sono i fattori che concorrono a definirla. Tra essi vi è il sesso, l'età, le condizioni in cui si trova la pelle (la resistenza è offerta quasi totalmente da essa), la sudorazione, le condizioni ambientali, gli indumenti interposti, la resistenza interna che varia da persona a persona, le condizioni fisiche del momento, il tessuto e gli organi incontrati nel percorso della corrente dal punto di entrata al punto di uscita.
Gli effetti provocati dall'attraversamento del corpo da parte della corrente sono:

Ustioni: Normalmente le ustioni si concentrano nel punto di ingresso ed in quello di uscita della corrente dal corpo in quanto la pelle è la parte che offre maggiore resistenza e sono la conseguenza dell’attraversamento lungo il corpo della corrente che per effetto Joule produce calore. Tanto maggiore è la resistenza del corpo tanto maggiore sarà l’ustione.

Tetanizzazione: contrazione muscolare incontrollabile causata dal passaggio di corrente elettrica che determina in modo reversibile (ma solo se ci si stacca dal corpo in tensione) l'impossibilità di reagire alla contrazione.

Arresto della respirazione: Durante l'elettrocuzione per i medesimi motivi che determinano la tetanizzazione i muscoli si contraggono e non consentono l'espansione della cassa toracica impedendo la respirazione e causando la morte entro pochi minuti.

Fibrillazione ventricolare: contrazione non coordinata del muscolo cardiaco dei ventricoli nel cuore. Il risultato è che il cuore non riesce a pompare adeguatamente il sangue o blocca del tutto la sua azione di pompaggio, causando danni in primis al cervello ed in seguito a tutto l’organismo ed in breve tempo la morte.

Considerata la gravità delle conseguenze di una esposizione ad elettrocuzione e la probabilità piuttosto elevata e diffusa che ciò avvenga, soprattutto nei cantieri ma anche negli altri ambienti di lavoro, io consiglio di considerare nelle proprie valutazioni, a seconda dei casi, il rischio elettrico tra il “medio” e l’”elevato”, propendendo spesso perla seconda delle due ipotesi.

Per una corretta analisi del rischio elettrico vi sottolineo l'importanza di considerare che esso si materializza ogni volta che si presenta una delle seguenti possibilità:

1.CONTATTO DIRETTO: Avviene quando si entra in contatto con conduttori "nudi" in tensione, anche attraverso interposizione di oggetti metallici (come attrezzi da lavoro, ecc…);
2.CONTATTO INDIRETTO: Avviene quando si entra in contatto con una parte metallica, in genere un involucro metallico di una apparecchiatura elettrica (la famosa “massa”) normalmente non in tensione che, a causa di un guasto o della perdita di isolamento di alcuni componenti, risulta inaspettatamente in tensione. Il contatto indiretto è più insidioso del contatto diretto in quanto è impossibile evitare il contatto con parti metalliche che normalmente non si prevede siano soggette a tensioni. In presenza di apparecchiature elettriche il contatto indiretto si connota come l’elemento principale di cui tener conto nelle proprie Analisi dei Rischi
3.ARCO ELETTRICO: Tecnicamente è la scarica elettrica continua accompagnata da un'intensa emissione di luce e calore, che si verifica tra due elettrodi immersi in un gas, ovvero il “fulmine” che scocca quando viene superato il potere dielettrico dell’aria (cioè il suo potere “isolante”); in genere il fenomeno si può verificare lavorando con mezzi o materiali metallici che possono scaricare a terra in vicinanza di linee elettriche aeree di alta tensione oppure in caso di guasto o di manovre su apparecchiature elettriche, ed esempio durante i corto circuiti.

Le misure di prevenzione e protezione che si possono applicare per la mitigazione del rischio elettrico sono le seguenti:

1.ISOLAMENTO: è il concetto più applicato e visibile di protezione contro l’elettrocuzione. Esso consiste nel proteggere tutti i conduttori nudi in tensione mediante “schermi” in materiale isolante non igroscopico. Questi schermi si materializzano nelle guaine di rivestimento dei conduttori, nelle protezioni dei punti di connessione tra conduttori che chiamiamo comunemente prese, spine, interruttori, ecc…e negli involucri delle apparecchiature elettriche in genere.

2.INTERRUZIONE: si concretizza nel sistema di interruzione automatica di un circuito elettrico nel caso in cui vi sia un corpo che inconsapevolmente venga a contatto diretto con un conduttore in tensione od indiretto attraverso una massa: è in pratica l’interruttore differenziale che tutti noi abbiamo in casa. Esso scatta in seguito ad una differenza di corrente in ingresso ed uscita che si verifica quando una persona viene in contatto con un involucro metallico di una apparecchiatura elettrica inavvertitamente in tensione trasformandosi di fatto in un dispersore di terra. L’interruttore differenziale entra quindi in funzione immediatamente dopo che il contatto è avvenuto: il rischio di prendersi una bella scarica elettrica rimane comunque. Per evitare scosse che potrebbero causare danni all’organismo umano è presente negli impianti la cosiddetta “terra”, parte dell’impianto elettrico collegata a una o più puntazze metalliche piantate a terra entro appositi pozzetti che hanno la funzione di scaricare a terra con la minore resistenza possibile (per legge mai superiore al 20 Ohm) La Legge di Joule ci dice che l’intensità di corrente è inversamente proporzionale alla resistenza. Pertanto se il mio impianto è collegato a terra attraverso un sistema a resistenza prossima a zero, nel momento in cui ci sarà un contatto umano (che in genere ha una resistenza attorno ai 100 Ohm) ad una massa in tensione la maggior parte della corrente si scaricherà sul dispersore di terra, evitando così alla persona di essere percorsa da un’intensità di corrente pericolosa per la propria salute.

3.LIMITAZIONE: in questo caso si applica il concetto di “abbassamento della carica” utilizzando corrente a bassa tensione, in genere a 24 V. E’ un metodo spesso utilizzato in cantiere dove si operi in condizioni di elevata umidità o di presenza di acqua, come, per esempio, entro gli scavi. In questo modo, anche entrando in contatto diretto od indiretto con la corrente, la differenza di potenziale è tale da non essere pericolosa per la salute umana.

4.SEPARAZIONE: è un sistema che si utilizza in lavorazioni particolari, come in luoghi conduttori ristretti, ovvero luoghi in cui la persona è obbligata a lavorare con larga parte del corpo diversa da mani e piedi a diretto contatto con qualsiasi oggetto che la collega al potenziale di terra (per es. se lavoro sdraiato dentro uno scavo in trincea) o in ambienti in cui è richiesta una attenzione particolare, come nelle sale operatorie. Esso consiste di fatto nella creazione di un circuito elettrico totalmente indipendente dalla terra. Si può realizzare creando un impianto elettrico indipendente mediante generatore elettrico oppure separandosi fisicamente dalla rete elettrica nazionale, attraverso un trasformatore di isolamento. E' assolutamente indispensabile in questo caso NON collegare a terra l'impianto!!!

Di seguito elenco alcune semplici regole da seguire dentro e fuori i luoghi di lavoro quali interventi di mitigazione del rischio

- Assicurarsi della rispondenza dell'impianto elettrico alla L.37/08.

- Essere a conoscenza del luogo in cui è posizionato il quadro elettrico generale.

- Essere a conoscenza della posizione del quadro elettrico di zona (ed. es del piano o dell'appartamento) per essere in grado di isolare l'intera zona.

- Essere a conoscenza della funzione dei vari interruttori del quadro di zona per essere in grado di isolare l'ambiente desiderato.

- Verificare spesso il buon funzionamento dell'interruttore differenziale (pulsante test).

- Non lasciare accesi apparecchi che potrebbero provocare un incendio durante la vostra assenza. Non chiudere mai la stanza a chiave se dentro vi sono utilizzatori pericolosi accesi.

- Non utilizzate mai apparecchi nelle vicinanze di liquidi o in caso di elevata umidità

- Leggere sempre l'etichetta di un utilizzatore, specie se sconosciuto, per verificare la quantità di corrente assorbita, l'esistenza dei marchi CE, IMQ, e, se previsto di doppio isolamento (simbolo indicato con un quadrato inscritto in un altro quadrato).

- Gli impianti vanno revisionati e controllati solo da personale qualificato. Non eseguite riparazioni di fortuna con nastro isolante o adesivo a prese, spine e cavi.

- Le prese sovraccaricate possono riscaldarsi e divenire causa di corto circuiti, con conseguenze anche gravissime. Evitare di servirvi di prolunghe: in caso di necessità, dopo l’uso staccarle e riavvolgerle.

- Non utilizzare multiprese tipo "triple" collegate a "ciabatte" che a loro volta provengono da altre "triple" collegate a.............. . In questo modo si determina un carico eccessivo sul primo collegamento a monte del "groviglio" con rischio di incendio. Se gli utilizzatori (p.c., fax, casse audio, stampanti, calcolatrici ecc.) aumentano e le prese disponibili non bastano, richiedere prima della consegna dei nuovi utilizzatori anche l'adeguamento dell'impianto e del numero di prese necessarie.

- Le spine. La Comunità Europea non si è ancora pronunciata sul tipo di spine e di prese unificate utilizzabili nel territorio comunitario. Per questo circolano liberamente spine e prese di tipo diverso. Non utilizzare mai spine italiane collegate (a forza) con prese tedesche (schuko) o viceversa, perchè in questo caso si ottiene la continuità del collegamento elettrico ma non quella del conduttore di terra. Nei cantieri il grado di protezione contro polveri e liquidi minimo richiesto è IP 44. Bisogna sempre valutare l'ambiente in cui si opera in quanto il grado di protezione minimo di legge potrebbe essere (e spesso lo è) insufficiente alle esigenze di protezione delllo specifico luogo di lavoro.

- Nel togliere la spina dalla presa non tirare mai il cavo e ricordare di spegnere prima l’apparecchio utilizzatore

- Non utilizzare mai l'acqua per spegnere un incendio di natura elettrica. Sezionare l'impianto e utilizzare estintori a polvere o CO2.

- Se qualcuno è in contatto con parti in tensione non tentare di salvarlo trascinandolo via, prima di aver sezionato l'impianto.

Ovviamente l'elenco non ha la pretesa di essere completo, ma di darvi un'indicazione delle cose da monitorare e da comunicare in azienda o nei cantieri.

Nessun commento: